CosaChiamoCasa (What I Call Home) - Exhibition View

Alice Pedroletti - Elisa Penagini - Agostino Osio
Prima parte della fase conclusiva del concorso organizzato da Studio Maffe Milano; in mostra i progetti fotografici dei vincitori della sezione analogica. La selezione dei candidati è avvenuta tramite due giurie: una popolare, composta dagli utenti del socialnetwork Facebook®, che hanno votato direttamente le immagini pubblicate sulla fan page di SMM; la seconda, formata da un comitato scientifico di persone, ritenute punti di riferimento nel mondo dell’arte e della comunicazione, che hanno analizzato e valutato in base alla loro competenza, basata su libere scelte di sensibilità e gusto personale.


Alice Pedroletti
“Città domotica”, 2011
Per parlare di Santa Giulia, promettente città del futuro alle porte di Milano, ho scelto la nebbia, una costante per chi vive li.“Cosachiamocasa” quasi ironicamente diventa una domanda che sorge spontanea camminando per SG.Un centro abbandonato prima ancora di essere riconosciuto come tale.Desolazione e solitudine.Perso in aria bianca il centro appare e scompare in lontananza, svelandosi in tutta la sua grandezza che difficilmente raggiungerà, sommerso dalle mille polemiche e abbandonato da chi si era illuso che per una volta davvero le cose anche qui in Italia, potessero essere vere.

Elisa Penagini "Stipite I", 2011
Spesso, molti anni devono passare prima che l'orecchio sia maturo per una determinata storia. Gli uomini, come i nostri genitori e in genere tutto ciò che amiamo e temiamo, devono morire perché si possano comprendere giustamente”. Gustav Janouch, Colloqui con Kafka, (1947 ca.) A dodici anni trovai in casa due fotografie dell' '800 e le riposi sopra lo stipite della porta della mia stanza. Da allora le due immagini mi seguono nei traslochi e negli spostamenti e in ogni casa trovano spazio. Nelle immagini incorniciate i genitori della mia bisnonna, Eligio e Francesca. Francesca morì a 90 anni con un cioccolatino in bocca nella stanza in cui dormivo da bambina. La storia è la mia storia, il bagaglio che mi porto dietro. La casa è narrazione, tempo, persona. La Polaroid riquadro, istantanea, documento.



Agostino Osio con Lavinia Marinotti
“Stai amico caro e versa nei miei occhi l’incanto”, 2002
Quest’immagine è il ricordo di un momento passato ed è parte vitale del paesaggio della propria identità. Le sedie sono un invito all’incontro. La luce crea un’architettura di pensiero. Chiamo Casa quel luogo dove si sperimenta il calore di un incontro, quel luogo che definisce uno spazio interiore, Casa. “Stai amico caro e versa nei miei occhi l’incanto” Saffo




© 2011 Studio Maffei Milano - Installation VIew  - Photo by Agostino Osio 
© 2011 Studio Maffei Milano - Installation VIew  - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Alice Pedroletti - Photo by Agostino Osio

© 2011 Studio Maffei Milano - Installation VIew  - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Agostino Osio - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Agostino Osio - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Elisa Penagini - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Elisa Penagini - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Installation View - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Installation View - Photo by Agostino Osio
© 2011 Studio Maffei Milano - Installation View - Photo by Agostino Osio